venerdì 30 novembre 2007

Ho scoperto una strategia: se ti abbandoni ogni giorno a ciò che più ti appassiona tutto ti funziona meglio

Ho scoperto una cosa. Ho scoperto che se ti svegli la mattina con la voglia di voler fare qualcosa di nuovo, lo devi fare! Ho scoperto che è una medicina straordinaria per l'entusiasmo. Ho testato questa strategia di comportamento direttamente sulla mia pelle. A volte provo ad uscire dal mio corpo e ad osservarmi dall’esterno. Vedo un bambino che fa tutto giocando, con entusiasmo, con la voglia di vedere subito i risultati. Il segreto è, dunque, abbandonarsi ogni giorno a ciò che più ti appassiona. Funziona alla grande! E se vuoi un consiglio, fallo anche tu! Non lasciarti condizionare dal luogo comune che nella vita bisogna fare solo e sempre la stessa cosa. Per troppo tempo questa cultura del limite ha suggestionato le menti di milioni di persone normali. E ancora oggi si pensa che è meglio fare un solo mestiere e farlo bene.
È vero! Ci vuole competenza e professionalità, caratteristiche che si acquisiscono col tempo, con la pratica, con l’esercizio. Ma chi dice che l’uomo possa dedicare tempo, pratica ed esercizio ad una sola attività? Perché mai un bravo infermiere non può fare anche il restauratore di mobili antichi, se gli piace? Dove sta scritto che un avvocato non possa abilmente curare anche le vigne e produrre dell’ottimo vino per i mercati mondiali? Pensa ai bambini e a quante cose diverse imparano giocando prima di diventare grandi. E cosa succede dopo? Quelli più sfortunati entrano a far parte della comunità degli sfigati, dove gli insegnano che per fare bene nella vita un uomo deve occuparsi sempre della stessa cosa, non importa se col tempo possa diventare noiosa e demotivante e dare luogo alla mediocrità delle performance.
Ricordalo: il segreto è abbandonarsi ogni giorno a ciò che più ti appassiona. In questo modo la mente riceve stimolazioni potenti, perché sono legate a fatti nuovi, entusiasmanti, capaci di smuovere tutto il carico emotivo della persona. E quello che ne consegue è un’energia pura, fresca, poderosa, che ti avvolge e ti sostiene in tutte le cose che fai.

lunedì 26 novembre 2007

Attenzione: l'e-commerce ha delle regole ... e vanno rispettate!

Stamattina ho ricevuto questa email:

… Carlo...
… Ti faccio perdere un minuto nel condividere con te una mia semplice considerazione: sono anni oramai che, anche solo per semplice curiosità, navigo cercando informazioni su come guadagnare da casa: inutile dire che la maggior parte delle proposte sono a dir poco ridicole... Tutti sono Guru di Pnl, tutti fanno corsi di formazione, tutti guadagnano cifre folli in pochissimo tempo... so benissimo che le possibilità della rete sono INFINITE e che, con un sistema valido, si possa andare molto lontano, però... Guardando il tuo Sito e leggendo il tuo Blog invece, ho avuto per la prima volta la sensazione di avere un professionista SERIO pronto a riversare la sua conoscenza negli E-book che vende, peraltro, a prezzi molto più accessibili della media... Un esempio per tutti: nel sommario dell'e-book su come guadagnare in rete, sei l'unico che ha fatto riferimento, come deve essere, anche agli aspetti fiscali e amministrativi della cosa..."le regole che nessuno rispetta" se non ricordo male... Bene...siccome io quelle regole le vorrei rispettare e non lasciare nulla al caso, penso proprio che acquisterò ancora dal tuo catalogo... Ti chiedo scusa del tempo che ti ho fatto perdere, ma ci tenevo a farti i complimenti. Ciao! Sebastiano

Al di là delle parole di stima di Sebastiano, che mi ha fatto piacere ricevere, la sua email dice qualcosa di molto serio che, ahimé, pochi tengono in considerazione nella sterminata dimensione del web. Parliamo delle regole dell’e-commerce, quelle che stanno alla base dei rapporti d’affari che nascono ogni giorno sulla rete tra venditori e compratori.

Il bello di internet è che chiunque, senza grossi investimenti, può mettersi a vendere prodotti/servizi propri o di altri. E così fanno diverse centinaia di giovani italiani. Del resto internet è un’opportunità per tutti, e non ci vuole molto a capire quali passi compiere per mettere in piedi un’attività di commercio elettronico. Il problema sta nel fatto che anche queste attività, il cui avviamento è sostanzialmente “facile”, sono disciplinate da regole giuridiche che non sono soltanto disattese, ma completamente ignorate dalla stragrande maggioranza degli operatori. Proprio così! Molti non sanno neppure di violare la legge. Il che la dice lunga sull’autorevolezza e sul senso di responsabilità di certi “guru”. Bisogna ricordarsi che per lo Stato “ignorantia legis non excusat”!

Non so perché, ma mi sovviene la famosa parabola del Vangelo di Marco in cui viene chiesto a Gesù se è giusto pagare le tasse a Roma. E Gesù, dopo essersi sincerato di chi fosse l’immagine scalfita sulle monete romane, disse: “dai a Cesare quello che è di Cesare, ma dai al Padre tuo ciò che è del Padre tuo!”.

Insomma, se proprio vogliamo fare i “guru”, possiamo prendere esempio da Gesù, che forse il “guru” lo sapeva fare bene. Allora diciamo le cose come stanno. Se io vendo un vecchio telefonino all’asta su ebay, il tutto rimane nell’ambito di una transazione privata ed occasionale. Ma se decido di vendere telefonini tutti i giorni, beh, non è più un’attività occasionale. Diventa un vero e proprio commercio elettronico, un’attività svolta professionalmente che si concretizza nell’acquisto di merci, che poi vengono rivendute al consumatore finale (commercio al dettaglio) o ad altri utilizzatori professionali (commercio all’ingrosso). E l’esempio vale anche per i servizi.

Tutto questo genera obblighi amministrativi e fiscali, la cui inosservanza fa scattare delle sanzioni molto gravi a carico dei trasgressori. Il commercio elettronico presuppone una comunicazione preventiva al Comune nel cui ambito territoriale viene esercitata l’attività. Si tratta di compilare un modulo e di informare l’ente di voler avviare l’e-commerce per una certa data. Se nulla osta, a decorrere dal trentunesimo giorno dall’avvenuta comunicazione, l’adempimento si considera compiuto ed il soggetto può svolgere regolarmente l’e-commerce.

Di qui scaturiscono nuovi adempimenti, come il nucleo delle informazioni obbligatorie da rendere visibili sul sito di e-commerce. La partita IVA, ad esempio, è un’informazione obbligatoria; il numero di iscrizione alla Camera di Commercio – o il REA - è un’informazione obbligatoria; la sede legale è un’informazione obbligatoria. Ma quante di queste informazioni sono presenti sui siti di e-commerce italiani? Basta farsi un giro per rendersi conto! Si può cercare con google le keyphrases “guadagnare con internet” o “fare soldi con internet” o “fare soldi online” ecc. Il motore tira fuori centinaia di siti, alcuni di ultima generazione, derivati dall’assimilazione del web marketing americano (minisiti), tutti completamente privi delle informazioni obbligatorie di legge. Ce ne sono alcuni che non espongono nemmeno la sede. E questo è veramente grave, perché c’è da pensare che si tratti di vere e proprie attività “abusive”, che danneggiano soprattutto chi rispetta le regole, perché la fede pubblica ne viene compromessa, e in un mondo ancora da capire, come quello di internet, la gente fa associazioni sbagliate.

Sull’argomento c’è ancora molto da dire. C’è la privacy, c’è il codice dei consumatori, c’è il diritto di recesso, ci sono le garanzie e le controversie. Ma poi c’è il fisco con tutto quello che comporta soprattutto nel dilagante fenomeno delle affiliazioni. Di tutto questo parlo più approfonditamente nell’ebook “Guadagnare soldi con internet lavorando da casa”.
Ovviamente, il consiglio che posso dare è quello di consultare sempre prima un commercialista. Le regole sono quelle, ma ognuno può avere situazioni diverse, che possono variare da persona a persona, e quello che è vero (o opportuno) per Tizio, può non esserlo per Caio. Aprirsi una partita IVA è fondamentale, ed è la regola numero uno nell’attività del commercio, ma alcune categorie di dipendenti pubblici, ad esempio, sono in regime di incompatibilità, per cui aprirla significherebbe compromettere seriamente il proprio rapporto di lavoro.
In conclusione, consiglio di essere più diligenti, che non significa intelligenti, ma prudenti. Bisogna avere buon senso e domandarsi sempre se quello che si fa sia la cosa più giusta da fare. Guadagnare soldi online da casa è più che possibile, ma ci sono delle regole da rispettare. Come dice Sebastiano, non lasciamo nulla al caso.

giovedì 22 novembre 2007

Incassare soldi online è ancora più facile e sicuro con l’accordo Poste Italiane e PayPal

Ecco la bella notizia: PayPal e PostePay hanno fatto un accordo. Tu incassi i soldi online in sicurezza grazie alla banca virtuale più usata al mondo e poi li trasferisci direttamente sulla tua carta prepagata. Un bel passo avanti che semplifica le operazioni di gestione dei soldi ricevuti.

Ho già verificato la nuova funzionalità in PayPal, come si evince dall’immagine.


Sulla barra degli strumenti, dopo avere cliccato sul tasto “preleva”, compare la nuova funzionalità sotto la voce “Withdraw Funds Card”, preleva fondi per carta.

Tutto questo è semplicemente fantastico! Oggi basta avere una PostePay e poi aprirsi un conto PayPal ed il gioco è fatto. Non ci sono ostacoli: se hai un’idea o un prodotto da vendere in internet, devi solo decidere quando cominciare, perché la tecnologia e gli strumenti online ti permettono di essere sul mercato in tempi rapidissimi e a zero costi.

Penso a qualche anno fa, quando per avviare il mio commercio di cravatte online mi sono rivolto ad una banca italiana (nota nel settore dell’e-commerce) per poter gestire i pagamenti con carta di credito. Il direttore mi disse che ci voleva “un po’ di storia”. Proprio così! Per ricevere i pagamenti online la mia azienda doveva avere almeno 3 o 4 anni di attività (oppure, come egli stesso mi fece intuire, un deposito di 50/60 mila euro, tanto per conoscerci un po’). Io provai a fargli capire che l’azienda nasceva in quel momento proprio con lo scopo di vendere su internet e che per fare questo mi serviva ricevere i pagamenti con carta di credito, ma egli fu irremovibile e … stupido. Considerando il successo online e offline del mio cravattificio, penso che oggi quella banca avrebbe avuto un buon cliente nel portfolio e qualche commissione in più da esporre nel bilancio della filiale

Ma non importa. I tempi cambiano e chi è stupido rimane stupido, come quel direttore. Le banche italiane ti creano difficoltà? E chi se ne frega. Basta andare su paypal.it. Ti apri un conto operativo online in soli 3 minuti. Puoi vendere ed incassare soldi in tutto il mondo senza perdere tempo.


Effettua la registrazione a PayPal e inizia ad accettare pagamenti tramite carta di credito immediatamente.

lunedì 19 novembre 2007

Con internet si guadagna pure se hai il raffreddore

È arrivato il freddo, finalmente! E anche quest’anno – ahimé - ha saputo cogliermi di sorpresa. Ho cercato di proteggermi in tutti i modi, di non beccarmi il raffreddore, ma non ci sono riuscito. Il risultato è stato che ho passato la domenica di ieri sotto le coperte, un po’ per contenere il numero degli starnuti, ma un po’ l’ho fatto anche per dedicarmi a qualche lettura riposante. Peraltro, devo ammetterlo, vado pazzo per il fatto che quando sono a letto la domenica pomeriggio, i miei figli (ne ho tre) si sentono autorizzati a trasferire il loro campo da gioco nella mia camera. È vero, ogni tanto devo fare la voce grossa per ripristinare un livello di rumorosità accettabile. Ma a parte questo, a me piace moltissimo che stiano lì a giocare. La loro presenza mi da un senso di calore e di profonda serenità, che è forse la condizione migliore per affrontare la lettura. Se a questo poi si aggiunge l’odore di caffè che ad una certa ora del pomeriggio, come un rito sacrosanto, si spande per la casa, annunciando l’arrivo di mia moglie, che poco dopo spunta dalla porta con la mia tazzina preferita (rossa, con un orsacchiotto che ti guarda e dice I love you very mutch), ti rendi conto che il raffreddore – in alcuni casi – è la cosa migliore che ti può succedere. Una vera fortuna!

La pausa è stata d’obbligo. Non potevo continuare a leggere con mio figlio, il piccolo, che mi saltava addosso per fare la lotta. Così ne ho approfittato per accendere il telefonino e per consultare la mia posta elettronica (potevo farlo al computer, ma significava uscire dal tepore delle coperte). C’erano una decina di messaggi. Cinque erano di PayPal, la mia banca virtuale, che mi avvisavano del fatto che 5 persone nella giornata avevano comprato i miei ebook ed avevano effettuato il pagamento per un totale di circa 300,00 euro. Ho guardato mia moglie ed ho sorriso. Poi ho pensato a tutti quelli che continuamente si domandano se è possibile guadagnare soldi con internet lavorando da casa … ed ho sorriso nuovamente.

mercoledì 14 novembre 2007

Retroscena bancario è finalmente online!

Finalmente è arrivato! Lo stavamo aspettando con trepidazione. “RETROSCENA BANCARIO – TUTTO QUELLO CHE LE BANCHE NON DICONO”, il nuovo ebook di lavoro-casa.com. Scritto da Marco Calì, uno dei massimi esperti del sistema interbancario italiano, e presentato da Eugenio Benettazzo, meglio noto come il Beppe Grillo dell’economia, l’opera è disponibile anche in cartaceo, formato libro classico, acquistabile su lulu.com.

Se ci tenete a sapere che fine fanno i vostri soldi, ve lo consiglio caldamente. Anzi, è il caso di comprarne qualche copia in più su lulu.com da regalare per Natale. Non potreste fare un regalo migliore ai vostri cari. Credetemi, una cosa è “immaginare” quello che succede dietro le quinte di ogni banca, un’altra cosa è sapere esattamente come vengono manipolati i risparmiatori, compresi quelli che credono di saper giocare in borsa.

Ah … prima che dimentico, dopo che lo avete letto, potete conoscere l’autore direttamente sul suo blog Sapienza Finanziaria. Sono certo che non vedrete l’ora di farvi guidare da lui.

martedì 13 novembre 2007

Le "parole" vanno in pensione

Anche le parole, come le persone, quando lavorano troppo vanno in pensione. Cosa vuol dire? Vuol dire che ogni parola, sin dalla nascita, ha una sua forza comunicativa, una sua specifica capacità di fare presa sulla gente e di richiamare l’attenzione sul significato delle cose che ciascuna rappresenta. Non si tratta solo di una traduzione letterale, ma di un vero e proprio processo di associazione. Se io dico “bomba”, ad esempio, la gente associa a questa parola immagini e fatti, e ne ricava un significato che va oltre quello letterario. È un processo più che normale, in cui ciascuno richiama alla mente le proprie esperienze correlate e le rivive in maniera del tutto soggettiva.

Ovviamente, la carica emotiva e semantica di ogni parola varia col tempo in relazione alla quantità e alla qualità delle esperienze. Se parliamo di qualità, ad esempio, per i bambini la “bomba” può essere semplicemente un giocattolo o il titolo di una canzone. Per gli adulti, invece, ha un significato molto meno ludico.

Ma c’è da fare anche un discorso di quantità. Se pensiamo ai politici, per fare un esempio, e alle parole come “parlamento”, “governo”, “giustizia”, “legge”, “ministro”, ci rendiamo conto che sono sempre più frequentemente associate a fatti sostanzialmente poco onorevoli e lusinghieri, e la loro capacità comunicativa, in relazione al significato letterale proprio, sta subendo un vero e proprio appiattimento semantico.

Questo spiega anche perché le parole fanno presa su alcuni soggetti e non su altri, oppure, semplicemente non fanno più presa. Ne abbiamo parlato anche nel precedente post sulle tecniche per attirare l’attenzione contravvenendo alle aspettative. Gli esseri umani si adattano con incredibile rapidità a modelli consolidati. La stimolazione sensoriale costante ci fa perdere la sensibilità.

È un po’ quello che sta succedendo con le espressioni “fare soldi” o “guadagnare soldi” con internet. Un tempo queste espressioni si facevano notare e suscitavano una certa aspettativa. Ma poi cos’è successo? L’esperienza sociale (non sempre piacevole e positiva) e l’uso industriale di queste locuzioni (associato alle esperienze) ne stanno riducendo sensibilmente la forza. Non c'è da meravigliarsi se di qui a poco diventeranno un semplice modo di dire.

giovedì 8 novembre 2007

Blogger senza peli

Chi ha avuto modo di scaricarsi dal mio sito “Come crearsi un blog di successo”, sa bene quanto conta nel blogging e, più in generale, nel posizionamento di un sito web, la cosiddetta link popularity. A più riprese abbiamo detto, anche negli altri ebook di lavoro-casa.com , che la prima cosa da fare, per generare traffico, è partecipare fattivamente alla vita del blog: farlo con passione, con argomenti e contenuti interessanti, con voglia di bloggare … prima di tutto.

Ma se l'obiettivo è quello di ottimizzare tecniche ed acquisire esperienze per il ranking del blog, non poteva passare inosservata l’iniziativa della Philips : BLOGGER SENZA PELI. Si tratta di scrivere un post ispirato al rapporto che si ha con i peli o con il proprio partner peloso, con la depilazione maschile o, comunque, con tutto ciò che sia in tema con il Philips Bodygroom e il suo utilizzo. I post più simpatici vinceranno un rasoio della casa.

È senza dubbio un’iniziativa pubblicitaria di grande intelligenza, ma lo è anche per i blogger e per la popolarità che se ne ricava. Per questo vi consiglio di partecipare e di fare un bel servizio. È il caso di dire … pelo e contropelo.

mercoledì 7 novembre 2007

Contravvenire alle aspettative per attirare l’attenzione

Ero su un aereo per Cagliari. Ugo, l’assistente di volo della Meridiana Airlines, come al solito, si apprestava a fare il suo annuncio per la sicurezza dei trasportati, prima del decollo. Ricordo che avevo la mia 24 ore di fianco alla sedia, e leggevo il giornale.

“Signore e signori … un minuto di attenzione per favore! Mettete i bagagli negli appositi scompartimenti. Dico a lei signore, se l’aereo dovesse precipitare, quella 24 ore potrebbe darle molto fastidio … non trova?”. Ce l’aveva proprio con me. E se il suo intento era quello di farmi ascoltare il suo annuncio, beh … c’era riuscito alla grande! Non soltanto aveva catturato la mia attenzione e quella di tutti i passeggeri (perché l’ipotesi che l’aereo sul quale stai viaggiando possa precipitare – stanne certo - ti rende molto vigile e presente), ma aveva ottenuto simpaticamente di far sistemare tutto ciò che era fuori posto, in un ambiente ostile ai messaggi, evitando di esporre la solita, generica tiritera sulla sicurezza che i passeggeri hanno già sentito molte volte.

Nell’ultimo post ho detto che per fare presa sulla gente occorre che le idee siano sostanzialmente semplici. Ed è proprio vero! Ma quante volte capita ad una buona idea, sostanzialmente semplice, di non interessare a nessuno? Il segreto sta nel fatto che per avere un pubblico attento e per mantenere vivo il suo interesse molto spesso bisogna contravvenire alle aspettative delle persone, bisogna agire in senso contrario a ciò che esse, intuitivamente, si aspettano. Proprio come Ugo ha saputo fare sul volo per Cagliari.

La sorpresa attira la nostra attenzione! È come una sorta di comando manuale d’emergenza che si sovrappone ai dispositivi automatici di reazione quando, di fronte a qualcosa di inaspettato, questi ultimi falliscono. Tutto si blocca, le attività in corso vengono interrotte, la nostra attenzione si focalizza involontariamente sull’evento che ci ha sorpresi. E così lo prendiamo in considerazione.

Nell’e-commerce questa è una regola fondamentale: attirare l’attenzione … sempre. Il problema è capire quando da un certo comportamento ne scaturisce poi un modello a cui ci si abitua. Gli esseri umani si adattano con incredibile rapidità a modelli consolidati. La stimolazione sensoriale costante ci fa perdere la sensibilità. E per un sito che vende online questo significa perdere tutto.

Per fare presa sulla gente, le idee devono essere semplici ed inaspettate.

martedì 6 novembre 2007

Per fare presa sulla gente servono idee semplici

Perché alcune idee funzionano ed altre meno? Mi sono fatto questa domanda decine di volte, e come me credo che molti altri abbiano cercato di trovare una risposta, un metodo, uno schema da seguire per trasformare un pensiero ideale in qualcosa di concreto e trionfante.

A distanza di anni posso dire che se c’è un fattore che caratterizza tutte le idee vincenti, che le rende cioè capaci di fare presa sulla gente, questo è dato dalla semplicità. L’uomo è un essere pensante, capace di ragionare, ma è anche molto pigro, e per questo vuole che tutto sia ridotto all’essenziale, sia facile da capire e non comporti grandi sforzi di ragionamento.

Che cos’è una cordiomiopatia idiopatica? Boh! Non sono mica un medico! Eppure c’è un modo per spiegarlo in maniera semplice: il cuore non funziona bene (cordiomiopatia), ma non sappiamo ancora di cosa si tratta (idiopatica).

Questo serve a far capire che per ogni concetto ci sono almeno due modi di raccontarlo: uno tecnico, difficile, alla portata di pochi; l’altro molto semplice e alla portata di tutti. Il concetto non cambia, ciò che cambia è la capacità del pensiero di fare presa sulla gente.

Il successo deriva da un’idea semplice eseguita magistralmente bene.

giovedì 1 novembre 2007

Il libro di Marco Calì ... su tutto quello che le banche non dicono

Quando Marco Calì, consulente finanziario indipendente (come ama definirsi), di Padova, mi inviò il suo libro, temevo che si trattasse del solito saggio su un tema a piacere (dell’autore), da sorbirmi almeno sommariamente prima di inoltrargli una comunicazione di rito, del tipo “Ci dispiace, ma il Suo manoscritto non rientra tra gli argomenti di nostro interesse”.

Mi sono dovuto ricredere sin dalle prime pagine, perché man mano che leggevo, non soltanto subivo il fascino degli argomenti trattati (banche, mutui, investimenti, conti correnti etc.), ma sentivo che la parola scritta di Calì mi aveva totalmente rapito senza farmene accorgere. Una prosa leggera, pratica, di chi vive quello che scrive e scrive quello che vive. Mi sono ritrovato alla fine (circa 170 pagine) del libro e ho pensato: questo è uno forte!

In effetti non mi sbagliavo. Quello che Calì analizza e pronostica nel suo libro, dal titolo “RETROSCENA BANCARIO – TUTTO QUELLO CHE LE BANCHE NON DICONO”, è qualcosa di tragico che sta trovando riscontro nella realtà dei fatti giorno dopo giorno.

I TG parlano della crisi dei mutui, così come Calì ha già detto nel suo libro, dove ha previsto il modo più rapido ed indolore per venirne fuori riducendo al minimo i danni di chi è stato costretto a stipulare a tasso variabile.

Lo stesso si dica per il petrolio, per il quale Calì ha pronosticato una crescita a dismisura del prezzo fino ad arrivare ai 100 dollari al barile, contro quelle che sono le previsione degli istituti di credito e dei loro cosiddetti consulenti personal.
Ancor più visionario appare rispetto alle sue ultime affermazioni che ci auguriamo siano sbagliate: Italia prossima Argentina.


Insomma, un mondo fatto di mille intrighi e di artifizi vari che l’autore ha saputo abilmente rendere alla portata di tutti i risparmiatori italiani.


Un libro da non perdere, che uscirà la settimana prossima sotto forma di ebook (nelle settimane successive uscirà anche in formato classico). Sarà acquistabile su lavoro-casa.com. Ma se volete scrivere all’autore e saperne di più, o avere qualche dritta su come investire o disinvestire i vostri risparmi, vi consiglio di visitare il suo blog su http://sapienza-finanziaria.blogspot.com/.