venerdì 25 gennaio 2008

Aumenta la popolarità del tuo blog. Racconta la tua esperienza. Partecipa anche tu al primo eBook delle risposte online

Ragazzi, ecco l’idea.
È qualcosa che somiglia alla nota frase di Marzullo. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. Con la differenza che qui le risposte potranno e dovranno arrivare da tutti voi, perché alla fine sarete voi a dare vita al primo libro delle risposte online, un eBook che verrà distribuito gratuitamente su lavoro-casa.com e che vi permetterà di aumentare la vostra popolarità grazie ai tantissimi download che vengono effettuati ogni giorno dal nostro sito.

Di cosa sto parlando? Semplice. Molti vorrebbero sapere qualcosa in più di quello che sanno, non so, ad esempio, come rendere più popolare il proprio blog, come portare traffico a basso costo, come integrare un pulsante PayPal, oppure come inventarsi un prodotto interessante da vendere su internet etc. etc. Il network garantisce che su ogni domanda c’è già qualcuno pronto a dare una risposta, perché magari ha avuto le stesse difficoltà e le ha già risolte in maniera eccellente. L’esperienza personale, dunque, al centro di tutto, come risorsa e ricchezza, come informazione fondamentale da cui attingere per dare uno slancio strategico all’iniziativa di ognuno.

Raccontate le vostre esperienze o semplicemente ponete le domande che fino ad oggi non avete ancora posto. Fatelo attraverso questo post, con un commento che tantissimi lettori saranno pronti a leggere e a commentare a loro volta. Fate girare la notizia. Avvisate i vostri amici. Mandate un’email alla vostra lista di contatti. Ma, mi raccomando, non dimenticate di firmare con l’URL del vostro blog o del vostro sito, non soltanto perché in questo modo riceverete le visite di tutti quelli che interverranno, ma soprattutto perché ogni commento sarà inserito nell’eBook e contribuirà con la sua firma a dare vita al primo infoprodotto online del tipo work in progress and blogging.

Vi suggerisco di non esitare e di fare anche le domande che vi sembrano più banali, perché di banale non c’è proprio nulla, se non la stupidità. Quindi, avanti tutta. Cominciate subito. Approfittate di questo momento per sapere quello che non sapete, ma al tempo stesso approfittate di quest’occasione per contribuire con la vostra firma a costruire una nuova piccola grande pagina della storia di internet. Quello che ne verrà fuori non ha precedenti. Sarà l’eBook degli eBook, il capolavoro letterario del Web 2.0.

Basta con la timidezza! Basta con le solite elucubrazioni sul web business fatte da fantomatici “guru”. È arrivato il momento di sentire la voce dei più silenziosi.

La prima versione sarà pubblicata entro febbraio e verrà aggiornata mese per mese con tutti i nuovi interventi su questo post. Noi di lavoro-casa ci preoccuperemo di dare ordine agli argomenti, raggruppandoli per tematiche.

Io faccio la prima domanda e con questa do inizio alle danze: perché i produttori di eBook non aumentano le provvigioni al 50%? Quali costi hanno per giustificare agli affiliati una remunerazione così bassa?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono daccordo con la sua domanda. Perché nn aumentare le provvigioni?
Sono curioso di conoscere le risposte.
A presto
Virgilio Pagliuca

Jose - RicchezzaVera.com ha detto...

C'è un duplice interesse nel creare un programma di affiliazione per un prodotto digitale:

l'affiliante desidera
1-guadagnare 2-diffondere

nel contemperare queste due esigenze sceglie una percentuale per il suo prodotto.

Se la percentuale è bassa, diciamo il 20% guadagna molto su ogni vendita, ma avrà pochi affiliati.

Se la percentuale è alta, diciamo il 50% allora avrà parecchi affiliati e quindi farà molte più vendite, guadagnando però di meno su ognuna di esse.

Sembrerebbe concluso il discorso, ma non è così semplice: la scelta della percentuale da dare agli affiliati operata dall'infomarketer viene influenzata MOLTISSIMO dal prezzo del prodotto venduto!

Cosa preferisce un affiliato tra un prodotto da 100€ da cui prende il 20% ed un prodotto da 40€ su cui prende il 50%?

Il profitto su ogni vendita è sempre di 20€ in questo esempio, ma teoricamente il prezzo rende più "vendibile" il prodotto meno costoso, quindi è meglio il 50% del prodotto da 40€.

Ma non è così semplice: l'affiliato deve valutare la qualità della pagina di vendita del prodotto, si deve chiedere: se io mando qui un visitatore, questo comprerà?

se io guadagno 100€ di provvigione, ma spedisco il mio visitatore su una pagina di vendita che NON CONVERTE e che non funziona, allora sto gettando alle ortiche il mio lavoro!

CONCLUSIONI: l'affiliato deve valutare la qualità del prodotto e soprattutto la CONVERTIBILITA' della pagina a cui manda i suoi visitatori, non deve scegliere di affiliarsi ad un sito solo perchè da una percentuale maggiore.

Il prezzo influenza relativamente la conversione perchè a parità di prodotti prevale il più economico, ma se il prodotto è unico? lo venderò anche se il prezzo è di 500€!

Spero di essere stato esaustivo!
Buon lavoro
Josè
RicchezzaVera.com

PS
dal mio blog è scaricabile gratuitamente un report che parla proprio di questo argomento, si chiama "il Grande Inganno"

Carlo ha detto...

Perfetto Josè! Contavo proprio su un tuo intervento (come al solito puntuale ed autorevole). Allora la domanda è: qual'è il costo di produzione che sostiene l'informarketer rispetto ad ogni singolo prodotto? Tu sai bene che non faccio questa domanda a caso, anche perché io conosco già la risposta. Ma vorrei sentire anche qualcun altro.

barbara ha detto...

La tua iniziativa è entusiasmante, un info prodotto prodotto on line grazie al blogging e soprattutto molto utile per diffondere informazione e conoscenza. Sono d'accordo con Josè riguardo la convertibilità della pagina e della serietà e affidabilità del programma d'affiliazione. Riguardo al tuo quesito sul costo di produzione sostenuto dall'infomarketer penso che si possono sintetizzare in costi materiali come quelli pubblicitari (adwords, costruzione liste,e-mail marketing) e i costi relativi all'apprendimento continuo e all'aggiornamento costante degli argomenti d'interesse (iscrizione a forum,chat).Certo che rispetto ai costi di un'impresa tradizional off line i costi sono senz'altro ridotti.

Anonimo ha detto...

Barbara sono daccordo, ma se consideriamo che la provvigione all'affiliato scatta quando c'è una vendita di quest'ultimo, vuol dire che i costi pubblicitari per quella vendita non sono del produttore ma dell'affiliato. Giusto? Ora, se questo è vero, viene meno quell'apparente giustificazione dei costi. Daccordo sui costi di apprendimento continuo, ma per il resto continuo a non capire perché le provvigioni di certi produttori sono così basse.
Spero che ci sia l'intervento anche di qualche produttore. Carlo, tu ovviamente devi approvare il commento, altrimenti che dibattito serio è?
A presto
Virgilio

Unknown ha detto...

Quale ritieni sia il modo migliore per far conoscere il proprio sito o blog nei confronti delle persone che usano poco o mai il computer?
Marco Calì, consulente finanziario indipendente.
http://sapienza-finanziaria.blogspot.com

Jose - RicchezzaVera.com ha detto...

Ciao Carlo e ciao a Tutti!

Ti rispondo volentieri.
I costi per un infomarketer sono pari a zero.

Chi ha avuto mai un'esperienza imprenditoriale offline sa che 24€ all'anno per un dominio o l'iscrizione alla camera di commercio non sono costi paragonabili a quelli che sostiene un'azienda tradizionale.

Ci sono anche altre piccolissime spese, ma il grosso che paga un infomarketer è in quello che spende per i prodotti formativi, ad esempio un ebook o un videocorso.

La domanda che poni (Quali costi hanno per giustificare agli affiliati una remunerazione così bassa?) secondo me non è precisa nella sua compilazione: è come chiedere ad un avvocato perchè chiede parcelle così alte se non ha costi oltre al contributo unificato e alla carta su cui stampa un atto...

L'avvocato, come l'infomarketer, si fa pagare perchè offre al cliente il frutto di anni passati ad ingobbirsi sui libri!

Il prezzo di un ebook può essere anche altissimo, dipende sempre dal suo contenuto.

Quindi la percentuale che si retrocede all'affiliato non è scelta in base ai costi come nella tradizionale economia offline (costi sostenuti + mark up), quanto in una scelta che si fa al momento di adottare una strategia per proporsi al pubblico e agli affiliati stessi.

Per questo non avevo risposto alla domanda nel precedente post, perchè secondo me i costi che sostiene un infomarketer non influenzano la scelta della percentuale di retrocessione agli affiliati.

Ovviamente, come sempre nella vita, chi è più generoso riceve indietro più soldi di chi è avido!

Quindi, Carlo, tu puoi stare tranquillo!
:-))

1 abbraccio a tutti, spero di essermi spiegato bene!
Josè

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo,
mi piace questa idea del book botta e risposta. Sei un pozzo inesauribile di idee e stimoli.
Personalmente nn ho nulla da rispondere in merito perchè nn ho la più pallida idea di cosa ci sia dietro alle affiliazioni: sono una che campa di fede! lo so, discutibile la cosa e detta in due righe certamente può essere fraintesa o io posso passare per una sempliciotta, ma nn è così! Anche in internet si può conoscere una persona, valutarla, e io ho una gran stima di te perchè alle parole fai seguire i fatti,e lo posso testimoniare in prima persona, visto che in meno di un mese il libro che avevo nella mia testa ora è pubblicato! e lo sarebbe stato anche prima se avessi potuto io stessa scriverlo in meno tempo! Mi hai aiutato dove ho le mie lacune e mi hai insegnato un sacco di cose, e tante altre sono da imparare ancora,ma nn mi spavento perchè in te ho trovanto il mio mentore in questo campo.
Grazie per essere una persona seria ed affidabile.

Carlo ha detto...

Ester ti ringrazio per le parole di stima. Ma non esagerare perché mi fai arrossire.

In quanto a Josè, prendo al volo il paragone con gli avvocati, ma lo adatto meglio a quello di cui stiamo parlando. Infatti, l'esempio che fa Josè (avvocato-cliente) non calza molto con la nostra domanda (affiliante-affiliato). Sarebbe stato meglio un paragone del tipo avvocato-tirocinante. E tu Josè ne sai qualcosa. Sai bene quanti dottori in legge gestiscono pratiche e consulenze proprie in nome e col placet dell'avvocato, e poi fanno fifti fifti sui compensi. Giusto?
Ecco, questo secondo me è un modo corretto per prendere il tuo esempio e paragonarlo al nostro quesito.
Per il resto sono daccordo con te. Dietro ogni infoprodotto c'è un gran lavoro di studio e di aggiornamento che in qualche modo va pagato.

Quindi, a quanto pare, non c'è stata ancora una risposta. Perché il produttore italiano di eBook non ricnosce una provvigione più generosa ai propri affiliati? Quali costi giustificano le provvigioni così basse?

Anonimo ha detto...

Le provvigioni sono basse, ma un principiante le accetta perchè lo introducono nel business. Nessuno regale niente, quello è solo un passaggio. Mi piacerebbe leggere di qualche esperienza diretta. Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
Io credo che le provviggioni siano cosi basse perchè "l'affiliante", se serio, paga comunque le tasse e nello stesso momento mira ad avere un guadagno altrimenti sarebbe meglio per lui mettersi con una bancarella al mercato.... Inoltre credo che comunque questo delle affiliazioni a basse/bassissime percentuali sia solo un modo per avere pubblicità a basso costo e sono daccordo con lunafam che un principiante le accetta senza pensarci su di conseguenza gli affilianti ci marciano!!!
Angelo
http://euromania.myblog.it

Anonimo ha detto...

Diciamo che e' come per le aziende off line,tante volte i padroni potrebbero pagare di piu' ,ma vedono che i dipendenti comunque guadagnano abbastanza bene e quindi cercano di tenersi il piu' possibile per loro.
Chiaramente grazie alla concorrenza diventa, almeno nel mondo on line ,possibile che le provvigioni vengano aumentate a vantaggio degli affiliati che con prodotti e mezzi di uguale valore potranno effettivamente guadagnare di piu'.
Trovo davvero niente male l'idea dell' E-book "work in progress and blogging"

Andrea

http://www.guadagnare-seduzione.blogspot.com