mercoledì 20 febbraio 2008

Due strategie di TOP BLOGGING per costruire titoli efficaci e di successo.

Hai fatto caso che quando scrivi un articolo per il tuo blog l’ultima cosa a cui pensi è il titolo? Ci sono diverse ragioni che spiegano questo comportamento, ma quella più frequente nella vita del blogger è l’indecisione sulle priorità. Quale aspetto del messaggio si vuole dare per prima? Come attirare meglio l’attenzione? Qual è il nocciolo della questione? Non sappiamo decidere! Gli argomenti sono tanti ed un blogger accorto sa riconoscere il valore di ognuno. Vede le affinità, la molteplicità dei punti di vista e poiché apprezza la complessità di una situazione, spesso è tentato di soffermarcisi. Inoltre, dare subito un titolo all’articolo può essere limitante per la creatività concettuale dello scrittore. Può ridurre gli spazi di manovra, e questo non piace. Ma alla fine sai che succede? Che si è stanchi e che il titolo viene buttato giù alla meno peggio, tanto quello che conta – si pensa – è il contenuto del post.

SBAGLIATISSIMO! Il titolo è l’arma più potente che hai per dare visibilità al tuo blog, e non ti conviene sciuparla ogni volta solo perché hai fretta di chiudere l’articolo.

L’indicizzazione automatica

Un blogger di successo sa bene che ci sono due regole da rispettare nella titolazione. La prima è quella dell’indicizzazione automatica. Infatti, il titolo di un post è anche l’URL (Uniform Resource Locator) dell’articolo, ovvero l’indirizzo internet sul quale viene visualizzato il post. Per intenderci, se fai un articolo che si intitola “comunicazione efficace”, l’URL diventa in automatico http://TUOBLOG.blogspot.com/comunicazione-efficace/, dove ogni parola all’interno del titolo assume il ruolo di parola chiave per l’indicizzazione sui motori di ricerca. Ora capisci quanto è importante tutto questo?

Prova a scrivere su Google “fare soldi disegnando”, ti accorgi che il mio blog è il primo nei risultati di ricerca. Non solo, ma quasi tutta la prima pagina è occupata da link che portano al mio sito o a quelli degli affiliati a lavoro-casa.com che usando sapientemente quella specifica locuzione hanno ottenuto un’ottima indicizzazione delle proprie pagine. Questo la dice lunga sul fatto di scegliere bene le parole (chiave) che dovranno formare il titolo di un post.

La piattaforma di blogger, ma anche quella di wordpress e di altri open source, offre una straordinaria funzionalità di autopinger, per cui ogni volta che scrivi e poi pubblichi un articolo lo segnala in automatico ai motori di ricerca (funzione ping). Ti consiglio di farlo anche manualmente, inviando tu stesso l’URL attraverso questi link:

http://technorati.com/ping
http://pingomatic.com/
http://blogsearch.google.com/ping
http://autopinger.com/

La strategia dell’head

Prima ti ho detto che ci sono due regole da rispettare. La prima, quella dell’indicizzazione automatica, l’abbiamo vista adesso. La seconda riguarda la strategia dell’head, ovvero l’insieme delle tecniche più moderne per creare delle intestazioni sensazionali e capaci di catturare l’attenzione in modo perfetto. Io dico sempre che se hai 4 ore per scrivere un post, ti conviene passarne 3 a scegliere le parole del titolo. L’intestazione stabilisce il tenore dall’articolo. Se riesce a catturare l’attenzione del lettore, che quindi continua a leggere il testo, significa che ha svolto il suo compito. Se non ci riesce, tutto quello che hai scritto dopo non serve a niente, perché non lo leggerà nessuno.

Le tecniche sono tantissime e molto efficaci. Ciascuna è stata abbondantemente trattata nell’eBook “Guadagnare soldi on internet – Premium”, dove il tutto viene discusso in chiave di business web strategico. Ma oggi voglio parlarti di una delle migliori, che è quella delle domande efficaci (che producono cioè l’effetto di catturare l’attenzione). Come si ottiene l’attenzione piena del lettore con una sola domanda? Ad esempio, se formuliamo una domanda del tipo “vuoi diventare ricco?”, cosa succede? Beh, qualcuno potrebbe pensare: “no, voglio rimanere per sempre povero e spaccarmi la schiena dalla mattina alla sera. Ma che domande!?”. E in effetti questo schema di domanda (chiusa), molto usato dagli infomarketer italiani, sta avendo un calo di rendimento, benché quelli più affermati continuino ad abusarne. La domanda così formulata non è molto efficace, perché il lettore si limita a rispondere con un “si” o con un “no”.

Quello che invece serve per catturare l’attenzione in modo perfetto è che la domanda faccia scattare nella mente del lettore un meccanismo di ragionamento. Il lettore deve passare attraverso un processo di rielaborazione per dare una risposta. Quindi, il modo migliore è formulare domande aperte, del tipo “come vuoi diventare ricco?”, “perché il tuo blog non vende?”, “come puoi rendere più efficace e persuasivo il tuo blog?”. Se ci fai caso, questo tipo di domanda non solo presuppone un minimo di ragionamento da parte del lettore (il che lo sensibilizza strategicamente al tema trattato), ma sposta l’attenzione su di lui. Lo rende importante, perché sottintende una conoscenza che al momento non possiede.

Adesso non pensare che i titoli migliori siano tutti quelli con le domande aperte. Dipende da quello che ti serve, dal risultato che vuoi raggiungere, dall’argomento che stai trattando. Io ad esempio, con questo post, ho scelto un titolo che più che domandare, propone soluzioni. Ma questo è un altro discorso ... che magari vedremo più in là.

3 commenti:

Jose - RicchezzaVera.com ha detto...

Grande Post Carlo!

Ho scoperto che hai anche delle intriganti conoscenze di Copywriting!
:-))
Complimenti!

1 abbraccio e Buon Lavoro!

Josè
www.RicchezzaVera.com

Carlo ha detto...

Grazie Josè ... e buon lavoro anche a te.
Carlo

Anonimo ha detto...

Buona sera a tutti!
Carlo è un grande???
:-D !!!!!
Ti ringrazio per queste dritte che come sempre sono molto esaustive e dettagliate!!!