domenica 2 marzo 2008

I professionisti italiani sono refrattari al business online. Farebbero meglio a deprogrammare!

L’asimmetria economica italiana

In Italia esiste un’asimmetria spaventosa tra il sistema economico tradizionale e quello che invece si sta sviluppando sotto l’egida potentissima del web 2.0. Che significa? Significa che se da un lato ci sono problemi di disoccupazione, di crisi economica, di caro vita, di banche, di mutui etc., dall’altro c’è un meccanismo di prosperità e di business online che crea flusso economico e che sposta miliardi di euro con un solo clic del mouse. La cosa assurda è che nel sistema dell’Italia che non funziona vi sono i pilastri dell’economia di un tempo, come i professionisti italiani (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro etc.), che nemmeno sanno dell’esistenza di questo gigantesco mercato del digitale e che continuano ad avere un atteggiamento piuttosto refrattario verso le moderne tecnologie.

I professionisti devono acquisire consapevolezza

Quando in Italia si decise di trasmettere online le dichiarazioni dei redditi, i professionisti del settore hanno vissuto momenti di vero panico. E seppure oggi tutti gli studi sono attrezzati per compiere in modo diligente gli adempimenti telematici, non tutti i professionisti sono in grado di concludere autonomamente le operazioni richieste. Il più delle volte sono state create nuove postazioni di lavoro, nuovi profili di collaborazione, e il massimo sforzo che ha saputo compiere il vecchio consulente è stato quello di mettersi alle spalle dei nuovi arrivati, un po’ ansioso per quello che non riusciva a capire, ed un po’ orgoglioso di avere comunque risolto il problema grazie all’ampliamento dello staff. Ma è sufficiente avere un team di esperti per tenere sotto controllo le dinamiche dei mercati? No, se non si è competenti in prima persona. L’economia nazionale, quella delle piccole e medie imprese, peggiora giorno dopo giorno, e se i professionisti nell’era del digitale non acquisiscono la consapevolezza di tutto ciò che non sanno, il made in Italy, con tutto quello che gira intorno, sarà sempre meno competitivo.

Dove casca l’asino?

Il professionista non è solo un esecutore (almeno, questo è quello che dice nei meeting di categoria). Egli vanta di essere un soggetto propulsore, capace di dare un valido contributo al sistema delle imprese. Il che è vero se rimaniamo nei mercati tradizionali. Pensa a un giovane imprenditore, con idee pazzesche, che non ha soldi per cominciare e che grazie all’intervento di un consulente riesce a trovare i fondi che gli servono. Non ci sono dubbi! I benefici che derivano da una buona consulenza sono davvero tanti. Ma che succede se lo stesso imprenditore vuole fare business online? Qual è il ruolo propulsivo di un vecchio consulente in questo nuovo contesto? Ed è qui che casca l’asino! Se non sai che esiste un mondo d’affari esorbitante che si muove nei cavi di linea, o via etere, lungo tutto lo stivale italiano, non riesci nemmeno a capire di cosa sta parlando l’imprenditore, quali sono i suoi obiettivi e dove vuole arrivare. E lo sforzo di fare finta di capire non farà altro che peggiorare la situazione.

Internet è molto di più

Internet non è solo un modo obbligato per trasmettere la dichiarazione dei redditi. Non è solo uno strumento di ricerca o di pagine gialle. Come non è solo un sistema per prenotare un appuntamento all’Agenzia delle Entrate o per comunicare all’INAL e al Collocamento la cessazione di un rapporto di lavoro. Internet è molto di più. È un congegno straordinario per creare rendite online grazie alle proprie specifiche competenze. È rapido, senza costi e non ha limiti. Chi lo sa usare può raggiungere veramente traguardi impensabili.

Deprogrammare la mente

Il mio consiglio per i colleghi professionisti che vogliono cominciare a fare business in questo settore è quello di deprogrammare la mente. Fare in modo, cioè, di mettere in discussione le vecchie abitudini e il vecchio modo di pensare e di provare a guardare al di là di quello che hanno sempre saputo. Facciamo solo un esempio su come ricevere i pagamenti. Cos’è PayPal? Un sistema che permette di ricevere pagamenti online da ogni parte del mondo grazie ad una semplice email. Può servire una cosa del genere ad un professionista che molte volte si sposta dall’ufficio solo per incassare la parcella? E se PayPal è il sistema numero uno al mondo per ricevere pagamenti con carta di credito, potrebbe essere questa un’informazione utile da propinare strategicamente ai propri clienti? Ora mettici che PayPal ti paga se qualcuno apre un account grazie alla tua informazione. Cosa faresti? Io al tuo posto deprogrammerei ... perché ne vale proprio la pena.

Effettua la registrazione a PayPal e inizia ad accettare pagamenti tramite carta di credito immediatamente.

1 commento:

Unknown ha detto...

Complimenti Carlo, ottimo articolo. Tante persone non si rendono conto delle potenzialità del web, ma chi lo usa bene fa affari d'oro.
Marco Calì, consulente finanzairio indipendente.