giovedì 4 settembre 2008

L’Accademia del Nuovo Lavoro Intellettuale è una membership molto speciale!

La notizia ha fatto il giro del web. L’Accademia del Nuovo Lavoro Intellettuale è stata annunciata oggi per la prima volta in maniera ufficiale con un’email che ha generato centinaia di feedback da parte dei lettori di questo blog e di quelli dei miei 5 partner, Alex Billico, Livio Sgarbi, Max Cecco, Stefano Caleffi e Bruno Esposito.

A questo punto credo che sia giunto anche il momento di fare chiarezza sui contenuti qualificanti del seminario e sugli elementi differenziali che lo rendono un progetto unico ed inimitabile.

Molti mi hanno scritto chiedendomi quale fosse la specialità dell’accademia del NLI rispetto alle numerose membership già presenti sulla rete. È presto detto: l’accademia, ovvero, il suo seminario di 12 mesi, insegna a usare internet per creare, sviluppare e potenziare un’attività professionale.

Attenzione, perché è qui che prende corpo la specialità dell’offerta. Nel linguaggio comune la parola “professionista” viene usata spesso per indicare semplicemente una persona che sa fare bene il suo lavoro (es.: professionista del computer). Tuttavia, nell’accezione tecnica, il libero professionista è colui che per legge può svolgere delle attività che altri non possono esercitare.

Sono le cosiddette competenze esclusive (o riservate), come quelle del notaio, dell’avvocato, del medico, del commercialista, del consulente del lavoro etc., che la legge tutela mediante la presenza istituzionale degli Ordini Professionali.

L’accademia del NLI è destinata a questi professionisti e non ha nulla a che fare con le membership sull’infomarketing o sul come fare soldi, quantunque possano esserci degli argomenti condivisi per via del mercato (online) sul quale andranno ad operare gli studenti.

Un Consulente del Lavoro che voglia automatizzare parte del suo studio per creare dei meccanismi di guadagno indipendenti dalla sua presenza, può farlo in regime di non concorrenza rispetto ai componenti di altre membership, che invece possono trattare solo argomenti non coperti dalla riserva di legge.

Infomarketing, infomarketer, infoprodotti, sono tutte parole che descrivono un nuovo modo (interessante) di sfruttare la rete per fare business. E intorno a questi concetti sono nate diverse membership. Ma nessuno può trattare argomenti o svolgere lavori che la legge riserva all’esercizio abituale ed esclusivo di una professione.

Un infomarketer, in quanto tale, non può elaborare cedolini paga o dichiarazioni dei redditi, non può patrocinare in giudizio o prescrivere farmaci e non può progettare edifici. I professionisti abilitati invece possono farlo.

Il problema è che non l’hanno mai fatto con internet. Ecco dunque la specialità dell’accademia: aiutare i professionisti a potenziarsi, mettendo online le proprie competenze esclusive.

Questo è il Nuovo Lavoro Intellettuale!

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